Il sottosegretario alla Giustizia Delmastro è indagato per rivelazione segreto d’ufficio. Oggi i pm di Roma lo sentiranno.
La questione Donzelli-Delmastro non finisce qui perché le dichiarazioni fatte dal deputato Donzelli in Aula a fine gennaio, a di là delle accuse contro l’opposizione, contenevano fatti che non avrebbe potuto sapere. Lo stesso Delmastro, suo collega di partito e coinquilino, nonché sottosegretario alla Giustizia, ha ammesso di avergli rivelato informazioni appartenente al ministero. Le conversazioni private e le intercettazioni di Cospito sono state così rivelate in Parlamento.
La Procura di Roma apre un’indagine su Andrea Delmastro, dopo le assoluzioni del titolare di via Arenula Nordio che aveva affermato che non si trattava di conversazioni segrete. Ma i pm hanno deciso di chiarire questa situazione e indagare su Delmastro per rivelazione e utilizzazione del segreto di ufficio. I pm sentiranno oggi il sottosegretario. Le opposizioni, intanto, chiedono le dimissioni di Delmastro. Si tratta di un fatto mai avvenuto nella storia della Repubblica.
Il partito difende il sottosegretario
Il contenuto delle conversazioni tra Cospito e detenuti mafiosi al 41bis di Sassari rivelate da Donzelli alla Camera erano in possesso di Delmastro che ha la delega al Dap. Secondo quanto riferito da Nordio i passaggi citati dal deputato di Fratelli d’Italia facevano parte di “una scheda di sintesi del Nic non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda”. La Procura però vuole verificare se ci sono state irregolarità nella divulgazione di documenti segretati.
Intanto, il sottosegretario si dice tranquillo e di non temere nulla perché certo di non aver commesso nessun reato. Non ha intenzione di dimettersi, come chiedono le opposizioni, ed è difeso anche dal suo partito e dalla premier Giorgia Meloni che aveva dichiarato, nei giorni della polemica, “non vedo ragioni per cui debba dimettersi”. Delmastro è un pilastro di Fratelli d’Italia, ex legale di Meloni e responsabile della giustizia nel partito. Il partito non commenta e sperano che la situazione si chiuda il prima possibile.